da vedere tra il lago d'Idro e Acquanegra

Idro e la sua pieve
Il comune di Idro si sviluppa lungo entrambe le sponde dell’omonimo lago, di cui rappresenta la principale località. Qui vi consigliamo una visita alla Pieve di Santa Maria ad Undas. L’edificio è ritenuto il più antico del paese ed il nome deriva dalla vicinanza del lago, che all’epoca doveva quasi lambire la chiesa. Costruita intorno al XII secolo, la struttura ha subito diverse modifiche nel corso degli anni. L’esterno di presenta abbastanza spoglio, mentre l’interno, ad aula unica divisa i cinque campate, conserva pregevoli affreschi databili tra il XIII e XVI secolo.

Vestone
Durante il nostro percorso ci soffermiamo nel paese di Vestone. Particolare è Piazza Garibaldi, di forma pressoché triangolare. Su uno dei lati troviamo la facciata seicentesca della parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria a Elisabetta di fine ‘500 è caratterizzata dal bel portale in pietra nera di Levrange. All’interno sono visibili pregevoli tele di Palma il Giovane e di Francesco Paglia. Delle tre antiche fortezze permangono alcune porzioni in muratura. Qui vi consigliamo una visita al monastero di San Francesco, costruito finalmente nel ‘600 dopo un’opposizione decisa da parte della Provincia dei Frati Minori. Il centro religioso diventò il principale della valle ma venne soppresso nel 1768 dalla Serenissima e poi riattivato trent’anni dopo da parte degli Austriaci.

Barghe
Secondo la tradizione, molti secoli fa al riparo di un'imponente parete rocciosa e ben esposta al sole, alcuni valligiani costruirono delle tettoie recintate per custodire animali domestici: capre, mucche, pecore. Sembra siano state queste baracche di legno ad originare il nome di Barghe. Addentrandoci nel paese, visitiamo la Parrocchiale di San Giorgio, edificio seicentesco che conserva altari lignei dei Pialorsi e una rappresentazione del “San Rocco” di Zenon Veronese.

Sabbio Chiese
Le prime tracce dell’abitato di Sabbio Chiese si trovano già in epoca preistorica e in seguito vide il susseguirsi di diverse dominazioni: dall’impero romano all’occupazione francese nel ‘500. Di particolare interesse, il Santuario della Madonna della Rocca, costruito nel 1527 sui resti di un preesistente castello, probabilmente di epoca barbarica. All'attuale edificio si accede passando per un massiccio portone con posto di guardia e feritoie, dopo aver salito i 107 scalini che la collegano alla sottostante Piazza Rocca, piccolo slargo dalla forma irregolare e dalla pavimentazione in lieve pendenza. La struttura si articola in due chiese sovrapposte, risultando originale e unica nel suo genere. La chiesa inferiore, dal carattere austero e solenne, si caratterizza per alte volte a crociera in stile tardo romanico. Significativi i due altari arricchiti da opere lignee policrome realizzate da artisti nell’ambiente della bottega dei Boscaì, tra i più celebri intagliatori valsabbini. La chiesa superiore offre, invece, una considerevole rassegna di affreschi votivi, raffiguranti in gran parte madonne in trono con bambino, eseguite tra il 1503 e il 1560.
In paese la parrocchiale di linee romanico gotiche presenta un grandioso polittico del XVI sec.

Vobarno
Soffermiamoci ora a Vobarno, il maggior centro della media Valle Sabbia. Il paese è diviso in due parti dal fiume Chiese, collegate da un ponte. Camminando per le vie ci ritroviamo in Piazza Ferrari. Sul lato settentrionale troviamo la chiesa parrocchiale, intitolata a Maria Assunta, eretta nel 1761 su disegno di Gaspare Turbini, la quale ospita affreschi di Giorgio Anselmi e statue attribuibili a Antonio Calegari. A lato della chiesa troviamo il campanile in pietra. A pochi passi il Palazzo Comunale, ricostruito nell’800, custodisce una tela del Celesti. Nelle immediate vicinanze del paese si trova un bel ponte di pietra di fine ‘500.

Roè Volciano
Arrivati sulle sponde del Lago di Garda, il nostro itinerario continua passando per il bel paese di Roè Volciano, contraddistinto da palazzi signorili decorati da loggati e balconi, posto tra il lago e la collina.
Di particolare interesse è la chiesa di S. Pietro in Vincoli, sorta in posizione strategica, isolata dal resto dell’abitato, sulla collina omonima. Risalente al 1530, venne più volte ricostruita e ampliata. L’edificio presenta una facciata, modificata in seguito agli interventi del 1930, caratterizzata da un protiro e da due nicchie con statue di santi. Il lato sud è arricchito da un elegante loggiato da cui si gode una splendida vista. Conserva al suo interno la pala dell'altare maggiore che rappresenta la Madonna in Gloria coi Santi Apostoli Pietro e Paolo e “La Deposizione”, entrambe di Zenon Veronese.

Salò
Il centro storico di Salò si apre sul bellissimo lungolago Zanardelli, che conduce alla bella e caratteristica Piazza Vittoria. Ai margini troviamo le facciate di edifici, ricostruiti per la maggior parte nei primi decenni del novecento in seguito al terremoto del 1901. Il centro è ricco di palazzi in stile liberty e déco e antiche dimore storiche, tra i quali spicca Palazzo della Magnifica Patria, attuale sede municipale, caratterizzato dall’antica loggia quattrocentesca. Al suo interno sono conservate numerose opere d’arte: tele di Andrea Bertanza, affreschi di Angelo Landi e una statua di Zanelli. Oltrepassata la Porta del Carmine (una delle due antiche porte di accesso al borgo: la seconda è la Porta dell’Orologio) si giunge al grandioso duomo di S. Maria Annunziata, edificato nel 1453 in stile neo-gotico. Abbellita dal portale cinquecentesco scolpito dal Tamagnino, la chiesa conserva numerosi capolavori di Andrea Celesti e Zenon Veronese, oltre a due capolavori assoluti del Romanino. Merita una sosta anche Palazzo Fantoni, attualmente sede dell’ateneo di Salò, che conserva un ricco archivio di antichi manoscritti, il museo storico del Nastro Azzurro, con cimeli dall’epoca napoleonica alla seconda guerra mondiale, la biblioteca civica e infine, l’associazione storico archeologica della Riviera. Nel cortile è inoltre possibile ammirare varie lapidi romane.

Pieve di Manerba
Transitando per l’antico centro di Manerba non si può perdere la visita alla splendida pieve di Santa Maria di Tenesi. L’area in cui sorge l’edificio si distingue per la presenza di tracce di antichi insediami di epoca romana e altomedievale. La chiesa fu costruita intorno al secolo XI, la pianta è a forma quadrata a tre navate che terminano in tre absidi in origine semicircolare. Al suo interno si possono ammirare pregevoli affreschi tre – quattrocenteschi. Su di un promontorio a picco sul lago, in una bellissima posizione panoramica, vi sorgeva in epoca longobarda un castello che fu però smantellato nel corso del XVIII secolo.

Manerba Solarolo
Giunti a Solarolo, piccola frazione di Manerba, vi consigliamo una visita alla Chiesa settecentesca di Santa Maria Assunta. All’esterno l’edificio presenta una maestosa facciata barocca, sormontata da una cupola ottagonale. L'interno è invece in stile neo classico e conserva alcune opere di notevole valore artistico, come la pala dell'altare maggiore, attribuito ad Andrea Celesti, che raffigura l'assunzione di Maria Vergine, oltre ad un prezioso altare maggiore in marmo policromo. È possibile ammirare inoltre un grande organo ottocentesco.

Moniga
Moniga del Garda, definita “città del Chiaretto”, ha origini antiche, si pensa infatti che fu abitata fin dall'età del bronzo come testimonia il sito palafitticolo subacqueo in località “Porto. Ciò che rese il comune uno dei migliori borghi fortificati del gardesano è l’antico castello eretto nel X – XI secolo per proteggere gli abitanti dalle invasioni degli Ungari. La struttura ha subito rimaneggiamenti nel corso delle epoche e quel che si presenta a noi oggi risale presumibilmente al XIV-XV secolo. Conserva tutt’oggi intatte le quattro torri angolari, la cinta muraria e il bel mastio d’ingresso, oggi torre parrocchiale. Quest’ultima fa parte del complesso della parrocchiale di San Martino di Tours, iniziata a metà del quattrocento e rimaneggiata più volte. L’edificio è in stile baroccheggiante e conserva al suo interno, cinque altari e alcune pale dipinte. Nei pressi della chiesa è possibile ammirare anche villa Bertanza, già Palazzo Brunati, appartenente al senatore Molmenti, inventore del celebre Chiaretto DOC.

Padenghe
Continuando sulle sponde del lago, si passa per Padenghe. Qui vi consigliamo una sosta per ammirare il castello che domina l’abitato. L’imponente struttura fu edificata su ruderi di un castrum romano tra il IX e il X secolo. Venne risistemato in un secondo momento, nel XII-XIV, e conserva tre torrioni e una torre posta a difesa del portale d’entrata, mentre all’interno delle mura sono ancora presenti numerose abitazioni. Nelle vicinanze del castello si trova la Pieve romanica di Sant’Emiliano, costruita nel XII secolo, è affiancata da alcuni edifici di età medievale. Tra i punti di interesse vi segnaliamo inoltre Villa Barbieri, ora sede del municipio. Il palazzo, realizzato in stile settecentesco, si presenta dotato di pianta poligonale e dispone di tre piani. La facciata è dotata di un ampio ingresso ad arco a tutto sesto profilato in pietra e di ampie finestre dotate di frontone. Molto caratteristico e suggestivo, l`ingresso formato da un porticato costituito da sei colonne e da semipilastri addossati alla parete.

Abbazia di Maguzzano
Ulteriore tappa del nostro viaggio è la bella abbazia benedettina di Maguzzano, nell’omonima località, frazione di Lonato del Garda. L’ edificio sacro risalente al X secolo ma ricostruito a fine ‘400, presenta un impianto ad aula unica con copertura a botte, caratterizzato da eleganti forme e decorazioni rinascimentali. Conserva un grande chiostro e l’intera struttura della chiesa monastica, dove si preserva la pala del Moretto raffigurante “L’Assunzione della Vergine”, realizzata intorno al 1552.

Desenzano
Arrivati nella città di Desenzano, si consiglia di iniziare la visita dal suggestivo Porto Vecchio, sul quale si affacciano bei palazzi signorili e l'antico Palazzo Comunale, costruito a fine '500 su progetto dell'architetto bresciano Giulio Todeschini. Dal Porto Vecchio si può sorgere da lontano, in posizione sopraelevata, anche il Castello, risalente al X sec., ma poi ampliato dalla Repubblica Veneta nel XV sec. e infine utilizzato dall'esercito italiano fino alla seconda guerra mondiale. Dietro il Palazzo Comunale si apre Piazza Malvezzi, circondata da bei portici in pietra bianca, dallo splendido ed incompiuto Palazzo del Provveditore veneto e dal Duomo di S. Maria Maddalena, entrambi progettati dal Todeschini. Il Duomo, eretto nel 1585 sui resti dell'antica pieve e caratterizzato da eleganti linee tardo-rinascimentali, conserva al suo interno numerosi capolavori: "L'Ultima Cena" di Giambattista Tiepolo (1743), il ciclo completo di 22 teleri con le storie di Maria Maddalena di Andrea Celesti, "Il Battesimo di Gesù" e "Le nozze mistiche di S. Caterina" sempre del Celesti e importanti dipinti di Zenon Veronese, Giambettino Cignaroli e Gian Andrea Bertanza. Da segnalare l'altare maggiore e il tabernacolo in marmi policromi intarsiati, capolavoro dei tagliapietre rezzatesi, con statue di Sante Calegari. Nelle vicinanze del Duomo si trova poi uno dei più importanti siti archeologici dell’Italia settentrionale: la Villa romana di Desenzano. Si tratta di un grande complesso di età tardo- antica, risalente al IV sec. d.C che presenta 200 mq di incredibili mosaici policromi ancora in situ, sistemi di riscaldamento, impianto di scolo delle acque, resti di pareti affrescate e numerose statue, attualmente esposte nell'Antiquarium.

Cernusco sul Naviglio
La pedalata lungo il Naviglio della Martesana è occasione imperdibile per ammirare alcune fra le migliori residenze nobiliari della zona. E fra queste, la prima a segnare il nostro cammino è la settecentesca Villa Alari, progettata a inizio secolo da Giovanni Ruggeri e destinata a esercitare grande impatto nel panorama dell’architettura di villa in Lombardia. In origine, infatti, la studiata successione di spazi aperti e architetture creava una scenografica prospettiva che, partendo dai cortili e dall’esedra dell’ingresso, conduceva lo sguardo dei visitatori sino al corpo principale della villa e, al di là del porticato centrale, all’ampio parco che si distendeva in lunghezza proseguendo oltre il Naviglio con parterre a motivi geometrici e peschiera. Ma ciò avveniva prima che la moderna viabilità alterasse l’antica configurazione del complesso, di cui comunque si possono ancora apprezzare l’articolato prospetto e alcune porzioni del giardino, rivisitato nell’Ottocento da Eugenio Villoresi secondo l’imperante gusto romantico. Le sale interne della villa preservano un ricco apparato pittorico e raffinate ornamentazioni in stucchi. Sin dal momento della sua costruzione Villa Alari incontrò il favore dei contemporanei, tanto che nel 1776 fu oggetto della contesa fra l’allora proprietario, il conte Giacinto, e l’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, futuro committente della splendida Villa Reale di Monza.
 
Inzago
All’altezza di Inzago le acque della Martesana riflettono la chiara struttura del cosiddetto Monasterolo, complesso religioso fondato nel XV secolo e costituito dagli ambienti di un antico cenobio agostiniano e dalla chiesa conventuale intitolata a Santa Maria delle Grazie. Formata da due sole campate coperte con volte a crociera, la chiesa preserva dipinti e affreschi devozionali, fra cui un’interessante pala raffigurante la Madonna del latte, riconducibile all’ambito di Bernardino Luini. I proprietari dell’edificio ne consentono la visita in occasione della tradizionale festa dedicata alla Natività di Maria, che si celebra l’8 settembre di ogni anno.
Sempre seguendo il corso canale si raggiunge l’antica muraglia che cinge la folta vegetazione del giardino antistante Villa Aitelli, prestigiosa dimora derivata dalla ristrutturazione ottocentesca di una residenza rinascimentale. La costruzione è contraddistinta dall’alta torre ottagonale costruita nel 1690 e posta a ridosso dell’oratorio privato, di cinque anni precedente, nel quale per lungo tempo si conservarono le reliquie raccolte da Carlo Borromeo. Dalla cancellata seicentesca in ferro battuto si intravede un secondo parco, che solo in parte restituisce l’originaria sistemazione all’inglese

Approfondimento: 
Le ville del Naviglio Martesana
GORGONZOLA
Come si intuisce dal nominativo del comune ci troviamo ora nel più famoso centro di produzione del rinomato formaggio, apprezzato in tutto il mondo per la consistenza morbida e cremosa e per il caratteristico gusto, leggermente piccante. Attraversato dal Naviglio della Martesana, il borgo di Gorgonzola ne segue l’andamento sinuoso delle sponde, dalle quali si affacciano edifici storici e importanti monumenti. È fra questi Palazzo Serbelloni, residenza cinquecentesca caratterizzata dal sobrio portale bugnato, dall’antica torretta, ultima rimanenza di un castello medievale, e dall’insolito passaggio in legno, costruito forse quale raccordo fra la villa e i suoi magazzini e una piccola darsena. L’ampio parco adiacente alla costruzione, progettato nel XVIII secolo secondo i canoni del giardino all’italiana, è stato trasformato nell’800 dall’aggiunta del laghetto e della collina belvedere, motivi tipici del gusto romantico; oggi è un parco pubblico. Più avanti, sempre lungo le rive del Naviglio, prospetta la monumentale architettura della chiesa Parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso, architettura di altisonante impostazione neoclassica innalzata nel XIX secolo da Simone Cantoni sul posto dell’antica basilica paleocristiana. Dell’antico luogo di culto sono rimaste ben poche tracce, emerse in occasione di scavi condotti nell’area assieme ai resti di una fortificazione medievale, forse un castello costruito a difesa del ricco borgo mercantile. A fianco della chiesa si trova il Mausoleo della famiglia Serbelloni, dove sono sepoltitutti i membri più importanti della famiglia.
Il Castello di CASSANO D'ADDA
Edificato nel XIII secolo sull’area di un preesistente maniero, il castello visconteo di Cassano d’Adda si specchia nelle acque del canale Muzza. Oggetto nei secoli di numerosi rimaneggiamenti, a partire dal restauro condotto a metà ‘400 da Bartolomeo Gadio, la struttura ha perso i caratteri più tipicamente castellani – le torri o il profilo merlato – senza tuttavia che ne risultassero compromessi maestosità ed imponenza. In anni recenti, grazie a un accurato restauro, sono emersi affreschi trecenteschi.
Villa Borromeo a CASSANO D'ADDA
Ottenuta nel 1781 la concessione del feudo di Cassano, Giovan Battista d’Adda volle dotarsi di una residenza magnifica, che potesse degnamente manifestare il prestigio del nuovo incarico. La struttura seicentesca di Villa Borromeo poteva servire quale base, ma necessitava di essere rivestita di valori ufficiali, di essere trasformata da residenza signorile in sede di rappresentanza. La direzione dei lavori fu affidata all’architetto Giuseppe Piermarini – nientemeno che l’autore della Villa Reale di Monza – il quale seppe interpretare al meglio le esigenze della committenza, mascherando il carattere barocco e decorativo della dimora mediante il ricorso a un magniloquente lessico neoclassico. Nel 1986 le poste italiane hanno celebrato il palazzo cassanese dedicandogli un francobollo della serie “Ville d’Italia”.